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  • Autore: Collantsex
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Mio congnato sottomette mia moglie (2) - Catania Trasgressiva

Una sera arrivai a casa, ero particolarmente eccitato anche perché, ero andato al lavoro con i collant, così come mi aveva chiesto mia moglie. Lucia era sul divano che guardava la tv, mi tolsi le scarpe ed andai a stendermi a fianco a lei, anzi sopra di lei strusciandomi lentamente. Iniziai a palpargli le tette ed a baciarla, mentre con la gamba provavo ad insinuarmi tra le sue.
Lucia era particolarmente fredda e prima che potessi domandargli se qualcosa non andasse, mi disse: “Devo dirti una cosa”.
Io risposi: “Dimmi Amore, c’è qualcosa che non va ?”.
Lucia continuò: “Spero di no”.
Io: “Dai allora dimmi, vai avanti”.
Lucia inizio a raccontarmi: “Questo pomeriggio verso le tre, è venuto a trovarmi Luca (mio cognato, marito di Silvia sorella di mia moglie), si è fatto fare un caffè ed ha iniziato a dirmi: che l’altra sera è stato bellissimo, che dobbiamo rifarlo al più presto, che è sempre eccitato, che ripensando all’altra sera non riesce a lavorare bene e via dicendo. Io gli ho risposto che è piaciuto anche a noi e che probabilmente l’avremmo rifatto, ma che ne avrei parlato con te. Lui continuò dicendo che gli era rimasto impresso il fatto, che spesso io indossassi lo strap-on e che ti scopassi e che voleva vedermi a tutti i costi con il cazzo. Io gli ho risposto che la prossima volta l’avrebbe visto, ma lui insisteva: dai fammi vedere come ti vesti, dai fammelo vedere, ecc, finché gli ho detto va bene. Sono andata in camera e lui mi ha seguito, ho preso la cintura dal cassetto e gli ho detto: eccolo qua, ma lui insisteva: voglio vedertelo addosso, dai spogliati e mettitelo su. Ero un po’ imbarazzata, ma dopo l’altra sera avevamo acquisito parecchia confidenza ed anzi, ero un po’ eccitata, perciò mi sono spogliata completamente e mi sono messa la guepiere nera trasparente con le calze nere con la riga. Lui intanto guardava con gli occhi strabuzzati e si era tolto i pantaloni.”
Io intanto iniziavo ad eccitarmi e gli dissi: “Sei proprio una bella troia”.
Lucia rispose: “Mi sa che hai proprio ragione, ma anche tu non scherzi, ti sei eccitato ad ascoltare che ti metto le corna, togliti i pantaloni”.
Mi tolsi i pantaloni, Lucia mi disse vieni qua che ti apro le calze e mi fece un piccolo buco in prossimità del cazzo, poi mi sfilò le calze fin sotto il culo e mi disse: “Adesso se vuoi che vada avanti devi metterti questo nel culo” e mi porse un cuneo di discrete dimensioni. Io risposi: “Prima passami un po’ d’olio” e con le dita mi lubrificai per bene il culo cercando di dilatarmi e rilassarmi per favorire l’ingresso del plug. Presi il cuneo e lentamente mi penetrai, fino a farlo entrare completamente, poi gli dissi: “Ecco l’ho tutto dentro, sei contenta ?”. Lucia annuì e mi risollevo i collant, estrasse il cazzo dal buco e mi disse: “Ecco bravo, stai facendo proprio quello che voleva Luca, adesso mettiti a fianco a me a pecora, che ti mungo”. Feci come mi aveva chiesto e gli chiesi: “Come voleva Luca ? Che ti mungo ?”. Lei rispose: “Sì, adesso vado avanti con quanto è successo oggi pomeriggio, ma Luca, mentre mi scopava, mi ha chiesto di ordinarti proprio questo: di farti inculare con i cunei e di masturbarti come si munge una mucca, facendoti bere il tuo sperma e questo, tutti i giorni”. Io risposi: “E allora mungimi” e lei riprese il racconto, strizzandomi il cazzo come fosse una mammella di vacca.
Lucia continuò dicendo: “Una volta allacciate le calze, gli chiesi di leccarmela per favorire l’ingresso del dildo interno e, devo dire, fece un bel lavoro, perché entrò senza alcuna difficoltà. Allora gli chiesi: era così che volevi vedermi ? Ti piace anche a te il cazzo ? Ma siete tutti mezzi froci ? Vuoi prenderlo in bocca ? E Luca rispose: No, voglio che ti masturbi davanti a me. Allora iniziai con la mano a segarmi lentamente il cazzo esterno, spingendo in profondità quello interno, poi si tolse gli slip e mi disse di inginocchiarmi e mentre mi masturbavo come un uomo, di spompinarlo, e così feci”.
Continuando a mungermi mi chiese: “Vuoi che continui ?”
Io risposi: “E’ chiaro, dai continua”.
Lucia disse: “Se vuoi che continui, devi promettermi che, finché mia sorella non sarà in grado di soddisfare Luca, ci penseremmo noi due, senza alcuna gelosia e facendo ciò che più lo soddisfa”.
Io risposi: “Mi sembra che ci stiamo già dando da fare, ma comunque va bene, te lo prometto”.
Lucia prosegui il racconto dicendo: “Luca mi scopava in bocca, tenendomi con tutte e due le mani la testa, quasi non riuscivo a respirare, me lo spingeva fino in gola, mi incitava dicendo: succhia troia, succhia troia, voglio che questa sera, mentre gli racconti a tuo marito, come ti ho chiavata in bocca, gli fai mettere un cuneo in culo e lo mungi come una vacca, voglio che tuo marito capisca chi è il tuo uomo e che lui è solo la mia checca. Non riuscivo a divincolarmi, con una mano mi segavo e con l’altra cercavo di allontanarlo un po’ da me, quel tanto per respirare, ma senza esito, speravo solo venisse presto e poco dopo sentivo i suoi fiotti in fondo alla gola, il suo cazzone gonfio che rantolava e lui che diceva: bevi, bevi tutto, non sprecarne neanche una goccia. Ingoiai tutto senza fiatare, volevo solo che mi lasciasse la testa per poter respirare”.
Dissi a Lucia: “Dai, basta mungermi, mentre continui voglio scoparti”.
Lei rispose: “No, oggi proprio no, ho la figa gonfia e il culo che mi brucia ancora, sono proprio a pezzi”.
Io continuai: “Ma cosa ti ha fatto ?”
Lucia: “Dopo avermi scopato in bocca non era sazio, lasciandomi sempre con la cintura strap-on addosso, mi ha fatto mettere a pecora, ha preso la vasellina dal cassetto e dopo avermi aperto il culo con le dita mi ha penetrata col suo bastone che era più duro e turgido di prima. Si è raccomandato di raccontarti tutti i particolari e di ricordarti che il mio culo è solo suo ed il tuo è di ogni troione che decide lui e che, la prossima volta Silvia ti inculerà come un puttanone. Intanto che mi inculava restava fermo, cercando solamente di spingermelo più in profondità che poteva e mi diceva, dai muovi il culo, datti da fare, così dirò a tuo marito che sei stata proprio brava. Io facevo quello che potevo, mi faceva male, volevo che venisse al più presto possibile e allora spingevo, ma lui non veniva. E’ durato un’eternità, non ce la facevo più a spingere e mi sono sdraiata, ma lui insisteva: è no troia, adesso spingi e ti lasci rompere il culo, ti riposerai questa sera con tuo marito”.
Io, sempre più eccitato gli ho chiesto: “E tu, che hai fatto ?”
Lucia continuando il racconto, rispose: “Con le lacrime agli occhi, ho ripreso a spingere, sentivo il culo bruciarmi intensamente, ho usato ogni mia forza per far venire quel bastardo, fino a che non ho sentito il suo cazzo gonfiarsi nelle viscere e riempirmi di sperma. Finalmente era venuto, mi ha tolto il cazzo dal culo e mi detto di asciugarmi le lacrime, di togliermi la cintura ma di non pulirmi lo sperma, che sentivo uscire dal buco ancora dilatato, perché ci avresti pensato tu questa sera con la lingua. Ha continuato dicendomi di restare vestita da troia e di mostrargli i nostri giocattoli. Ho aperto l’armadio e gli ho fatto vedere quello che abbiamo, ha preso “il nero” e mi ha detto di mettermelo in fica e di accenderlo. Ho cercato di dirgli che ero cotta, ma non voleva sentirne parlare, mi sono messa dentro la punta, ma lui insisteva dicendo che, o me lo infilavo io come si deve, o ci pensava lui e allora lentamente l’ho inserito tutto e l’ho acceso. Gli ho chiesto perché voleva rompermi tutta, perché volesse torturarmi, mi ha risposto che voleva che imparassi ad ubbidirgli, che capissi chi comandava, di chi ero e voleva che lo capissi anche tu”.
Per circa venti minuti mi ha obbligato a masturbarmi col cazzone nero ed a leccargli il cazzo mezzo duro, poi ha detto che doveva andare e si è raccomandato di raccontarti tutto l’accaduto questa sera e di non lasciarmi scopare da te, fin quando lui non cambia idea, di mungerti e scoparti in culo tutti i giorni, abituandoti a fare la puttana”.
Io dissi: “E’ proprio un bastardo, ma adesso non resisto più, fammi venire”.
Lucia rispose: “Sì, però mi vieni in mano e poi lo lecchi”.
Così feci.

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19/12/2010 14:57

stocazzo

ragazzi ma le cazzate inventatele meglio almeno...

14/12/2010 16:11

Abelardo

Perchè non fai mettere a Lucia una bella ventosa a tagliola inserita in figa , così quando il -padrone-coglione la infilza si sente morsicare !!!

09/01/2011 17:50

serjos

Secondo me è una tua fantasia ma in ogni caso complimenti, davvero una situazione piacevole e terribilmente eccitante, se hai fantasie cuck, si potrebbe organizzare per realizzarle nel reale, magari se mi dai la tua mail, in privato ne parliamo, sono un bull molto fantasioso, prepotente e bsx attivo. Ciao

07/04/2013 15:58

Luigino

Sei un povero pervertito. Fatti curare da un bravo strizzacervelli.

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