• Pubblicata il
  • Autore: Stefania c.
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L'ultimo esame - Catania Trasgressiva

L'ultimo venerdi di luglio l'università è praticamente deserta: si tiene l'ultima sessione di diritto privato, e io finalmente, al terzo tentativo, ho superato lo scritto e ora attendo con impazienza la prova orale. E' il mio ultimo esame, la tesi è gia a buon punto e ho in borsetta il biglietto del traghetto per la Corsica dove vado a farmi due settimane di ferie.
Sono l'ultima della lista, nel corridoio dell'istituto di Scienze Politiche non c'è anima viva: improvvisamente si apre la porta dello studio del professore, esce un ragazzo dalla faccia stanca ma felice e dall'interno sento risuonare la voce metallica del professore che mi invita ad entrare.

All'interno dello studio, grande e luminoso, vi è una scrivania alla quale da un lato è seduto il professore con alla sua destra e alla sua sinistra i due assistenti, mi fa accomodare sulla sedia sul lato opposto del loro e comincia l'interrogazione.

Le cose vanno subito male, le domande sono feroci e si susseguono a ritmo incalzante, quello che credevo fosse una formalità si trasforma in un incubo e dopo circa dieci minuti il professore decide di non promuovermi.
Incredula, con le lacrime agli occhi, mi avvio verso la porta quando il professore mi dice:
"La sua preparazione è inadeguata, ma io comunque le offro l'occasione di dimostrarmi quanto tiene a superare questo esame"

Non sono nata ieri, ho capito benissimo che cosa vuol dire, ho venticinque anni, sono di una buona statura, mora e abbronzata, capelli neri lunghi e lisci, tratti leggermente orientalizzanti,fisico morbido senza essere grassa, seno abbondante e sedere alto e sodo. Non sono una top model, ci mancherebbe, ma piaccio agli uomini e so che cosa piace a loro.
Guardo il professore negli occhi, poi li abbasso e guardando il pavimento, con un filo di voce dico:
"Va bene, sono disposta a tutto pur di uscire di qui con un voto. Che cosa devo fare?"

A queste parole, come agendo seguendo un copione collaudato, i due assistenti si alzano e mi vengono incontro, mentre il professore si va ad accomodare su di una poltrona posta davanti ad un grande tavolino basso in cristallo il tutto sull'altro lato dello studio rispetto alla scrivania.
Con delicatezza ma con decisione i due assistenti mi fanno salire in piedi sul tavolino davanti al professore.
Un ordine secco da parte sua ed ecco che l'assistente alla mia destra apre la lampo del tubino bianco che indosso e me lo fa scivolare lungo i fianchi. Ora sono in perizoma e reggiseno bianchi. Il professore mi guarda con aria soddisfatta, il piercing all'ombelico e la rosa tatuata sul pube che spunta dal perizoma a vita bassa sono di suo gradimento. Un altro ordine e scivola via il reggiseno. Il seno abbronzato senza traccia di costume da bagno gli piace. Un ultimo parole e l'assistente alla mia sinistra con una lama affilata taglia i due elastici sui lati del perizoma. Sono stupita da questo gesto, ma l'unico pensiero che la mia testa riesce a sviluppare mentre mi sfilano il perizoma è il sollievo di essere andata dall'estetista il giorno prima per fare una depilazione totale su tutto il corpo. L'essere in disordine mi avrebbe fatto sentire ancora piu a disagio.

Il professore ora mi ordina di girarmi, di divaricare le gambe e di chinarmi in avanti, in modo da poter guardare bene i miei buchetti. Una volta obbedito mi osserva bene ed esclama:
"vedete cari ragazzi che avevo ragione io? Alla ragazza piace il sesso! E a giudicare dalla rotondità del buchetto non credo proprio che sia vergine nemmeno li"
Ha ragione, non ho mai disdegnato il sesso anale.

Obbedendo ad un ultimo ordine i due assistenti si spogiano e cominciano a palparmi: non ho mai fatto sesso con due ragazzi contemporaneamente, però loro sono gentili, fisicamente gradevoli, puliti e profumano di dopobarba costosi. Non mi sento a disagio. I loro sessi sono normalmente grandi e sanno come far godere una donna. Mi fanno mettere alla pecorina, uno si mette dietro e leccandomi la fessurina mi fa bagnare. L'altro mi punta il suo sesso in bocca ordinandomi di succhiare. Mentre lo succhio quello dietro comincia a penetrarmi: lo sento spingere sulla fessura, la quale lentamente cede. Ora lo sento tutto dentro di me, mi riempe con il suo stantuffo, i colpi cominciano a diventare piu forti, ho un brivido lungo la schiena e devo stare attenta a non mordere quello che nel frattempo contina a scoparmi la bocca. Il ragazzo dietro ci sa veramente fare, comincio a godere una una, due, tre volte. Lui non si ferma mai, il fisico palestrato lo aiuta. Dopo l'ennesimo orgasmo sento la voce secca del professore:
"Giratela e scambiatevi di posto!"

Già, il professore! mi ero quai dimenticata di lui! Mi sfilo il pene che stavo continuando a succhiare e lo guardo: realizzo ora quanto sia brutto: Sulla sessantina, é alto, ossuto, con un pizzetto caprino. Inoltre è tutto sudato. Spero proprio che sia un guardone e di non dover farmi scopare anche da lui. Intanto i due ragazzi hanno obbedito, ora sono sdraiata sulla schiena con le cosce spalancate, quello che stavo succhiando mi sta pompando la fessurina mentre l'altro me lo ha piazzato in bocca. Il mio sapore mescolato al suo mi piace. Quello che mi scopa è meno bravo del primo, è brusco, probabilmente un pò più dotato, da colpi veramente forti. Inoltre il tavolino dove sono sdraiata è duro e la schiena mi fa male.
"Sfonda quella troia"
L'ordine del professore è perentorio, l'assistente non si fa pregare e comincia a colpire ancora più duro. Non ho niente sotto la schiena che ammortizzi, lui cerca di sfondarmi la fighetta e adesso comincio veramente a sentir dolore. I colpi si susseguo, quello che ho in bocca mi da un pò di conforto, lo succhio cercando di estraniarmi da quello che mi scopa.
"Basta! Terminate!"
Ho giusto il tempo di pensare "finalmete" che i due ragazzi vengono quasi contemporaneamente.
Un fiotto caldo mi riempe la bocca, il secondo cade sul seno e sulla pancia.
Poi viene anche quello che mi stava sfondando la fighetta. Mi viene dentro, viene tantissimo, penso "meno male che prendo la pillola", sento il suo sperma uscire e colarmi lungo le natiche e il buchetto. Sono sfinita, dolorante, ho sperma dappertutto, inoltre il cristallo non assorbe per cui lo sperma ristagna tutto e io ci sono sopra. Provo ad alzarmi quando mi sento dire:
"ferma troia! Dove credi di andare?
ora tocca a me!" Senza che me ne accorgessi il professore si è tolto i pantaloni, e si è messo vicino a me: il suo pene in tiro è brutto quanto lui, lunhissimo, avrà almeno veticinque cm. ma è sottile. La cappella è fatta in un modo strano, larga. Tanto per dare un'idea sembra un grosso chiodo ed emana un odore sgradevole. Me lo punta sotto il naso ma non me lo mette in bocca:
"io non puccio dove hanno pucciato gli altri" mi dice con un ghigno beffardo. Non ci metto molto a capire che cosa vuol dire. I due ragazzi mi girano a pancia in giù, uno mi blocca le spalle con il suo peso e l'altro, quello brusco, mi divarica le gambe. Il professore con un dito raccoglie lo sperma che continua a uscirmi dalla fighetta, e comincia a ungermi il buchetto. Ci infila un dito, due dita, cercando di dilatarlo.
Adesso mi monta sulla schiena e sento quell'orribile coso puntare sul mio buchetto. Un colpo secco, un mio grido ed è dentro di me.
Mi scopa in un modo forsennato, velocissimo con movimenti brevi e secchi. Mi fa male, ma per fortuna dura poco: sbavando e grugnedo dentro il mio orecchio mi viene dentro. Si sfila, mi da un sonoro sculaccione e si avvia verso la scrivania.

Torna dopo un minuto con il mio libretto universitario in mano, ci scrive qualche cosa dentro, mentre io sono ancora straiata pancia in giù che cerco la forza di alzarmi. Mi passa un dito tra le natiche, me lo fa vedere sporco di sperma misto ad un po' di sangue e se lo pulisce sulla copertina del libretto,
"Cosi non ti dimenticherai mai dei sacrifici che hai fatto per laurearti, puttana" mi dice guardandomi con disperezzo e butta il libretto in terra davanti a me.

In un attimo spariscono tutti, io mi vesto come posso, sono distrutta e per giunta non potendo più indossare il perizoma ho lo sperna che continua a colarmi dal culetto e dalla fighetta lungo le cosce.

Sperando di non essere vista raggiungo un bagno, mi lavo in modo approssimativo ed esco dall'universià.
Mentre cammino lentamente verso la macchina, con le parti intime che mi bruciano da sembrare in fiamme guardo il voto che mi ha messo: venticinque! Con il trattamento che ho ricevuto forse qualche cosa di più me lo poteva dare!!

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27/12/2010 15:13

Aphintus

Perchè nò!!...Un colloquio di lavoro a te lo farei volentieri!!

25/12/2010 19:26

francesco

e possibile aver ilpiacere di conoscerti????

24/12/2010 14:14

Leo

Un pò dispiace a leggere che c'è certa gente che tratta le donne così, ma te sei una troia di prima categoria e meriti questo e altro..ricorda che la colpa è soprattutto tua che hai accettato quel trattamento..solo per un esame.. Sono di Firenze, disposto a somministrarti una terapia adeguata al tuo corpo e alla tua troiaggine, contattami a bramil@virgilio.it

21/12/2010 17:28

nicola

mi piacerebbe poter conoscerti. nicola

21/12/2010 13:34

massimo

cara stefania se vuoi possiamo ripetere l'esame, io sarò più gentile e garbato, provare per credere. Fammi sapere baci

19/02/2011 18:17

ambo

tu si che sei troi mica la ruby

14/01/2011 02:31

Giulio

Cosa non si farebbe per passare diritto privato... meno male che non mi sono dovuto scopare la mia prof...

12/01/2011 20:24

shawn

io nn c credo.... imposssibile dai..

11/02/2011 17:58

Raffaele

Mi piacerebbe conoscerti per poi scoparti e incularti, la mia mail è anno11977r@libero.it, fatti viva

08/01/2011 20:50

tutto può succedere ma queste sono solo cazzate

07/01/2011 14:55

marco

come dire anche tra le donne ce sta er lato di porcaggine e non sono tutte santarelle quei 3 tipi han fatto bene basta co le discriminazioni la colpa non è solo degli uomini siamo esseri umani quindi vale la situazione

07/01/2011 14:49

marco

questa storia è antifemmista e mette gli uomini in cattiva luce ma la protagonista non è la vittima gia quando si descrive da una esatta posizione di se usando il suo corpo dove non arriva con lo studio e poi in ultimo si lagna per come si sente ma sembra rosicare per il voto preso e quindi un consiglio le prossime volte o studi meglio per ridurre al minimo la parte sessuale o te movi meio

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