• Pubblicata il
  • Autore: Giorgio
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Fefè, ancora Fefè... - Catania Trasgressiva

Quest’anno la Pasqua arriverà molto in anticipo rispetto agli anni passati! Quando lo abbiamo realizzato, abbiamo provati entrambi (io e mia moglie) un brivido di eccitazione per il pensiero che, evidentemente, aveva attraversato le nostre menti nello stesso momento: se tutto andava come doveva andare, a breve, Federico verrà in Sardegna come nostro ospite. Lo chiamammo immediatamente per invitarlo a passare il lungo weekend pasquale da noi, come ogni anno, e ne fu entusiasta! Doveva “solo” verificare se la moglie aveva o meno voglia di passare qualche giorno al mare o meno, ma la sua venuta era già decisa: le sue parole furono ben chiare in proposito. Era risoluto: con o senza moglie rompipalle sarebbe venuto ugualmente! Tutti, ovviamente, speravamo che la moglie si trincerasse sotto qualche suo malessere e rinunciasse al viaggio. La nostra speranza non derivava da un malanimo nei suoi confronti, quanto, piuttosto, dalla sua difficoltà di relazionarsi con gli altri. Infatti, nonostante gli sforzi di quanti conoscono la coppia, alla fine il risultato è che tutti gli amici amano lui per la sua simpatia, per le sue buffe estrosità, per la sua generosità, mentre, invece, mal sopportano i piagnistei, le lagne di lei. Comunque, il dado era tratto: si trattava solo di aspettare! La nostra telefonata provocò un’eccitazione tale nel nostro amico che ci avvisò via sms che la sera stessa ci avrebbe telefonato con Skype per vederci in cam. Una specie di antipasto per pregustarci meglio il suo arrivo, insomma per giocare un pò tra noi. Abbiamo trascorso il pomeriggio a scopare ed, ora, siamo abbracciati a goderci il contatto l’uno dell’altra. Apro gli occhi e vedo che hai la testa piegata da un lato, tieni la bocca aperta ed hai una strana espressione sul volto che mi spinge a farti una domanda: “A cosa stai pensando, Carla?” Tu sobbalzi, sei quasi sorpresa, ti affretti a mormorare: “Come? Ah! Niente, niente, scusa”. Ti conosco troppo bene, quel “niente, niente” nasconde qualcosa ed io lo voglio sapere. Così, alla fine cedi: “Sai, mentre tu eri dentro di me, tu mi hai offerto le tue ditta da succhiare ed io ho girato di lato la testa quasi a cercare con la bocca un uccello da succhiare….” “Si, certo, lo fai sempre…so che ti eccita avere un altro uccello in bocca mentre ti scopo.. e con questo..” “Uhum.. è vero! Questa volta ho pensato che era l’uccello di Fefè… ho pensato che sarebbe stato bellissimo spompinarlo mentre tu mi scopavi.. scusa, amore, sei stato tu a chiedermelo, mi vergogno a dirlo, ma pensare di tenere il cazzo scappellato di Fefè tra le labbra mi ha fatto anticipare l’orgasmo. Inutile mentire, lo sai che quell’uomo mi eccita”. Ti accarezzo i capelli La tua confessione spontanea mi fa tenerezza, non provo la minima rabbia, così ti chiedo: “E’ da molto che si materializza questa immagine?” “No, amore , è da un po’ di tempo, esattamente da quando mi hai fatto fare l’amore con lui al telefono mentre tu mi sbattevi… ti ricordi che lui pensava stessimo scherzando…”. “Quindi, non è solo l’immagine del pompino che si materializza”. Tu sei un pò perplessa, ma, come sempre sai che devi essere sincera: “Sì… amore, lo sogno spesso che mi scopa, che mi lecca la fica, che mi prende alla pecorina, sogno le sue braccia forti che mi immobilizzano, il suo sguardo intrigante mentre io tra di voi e mi carezzate, mi leccate, mentre io vi stringo forte l’uccello… sì tesoro, lo desidero tanto”. Io sono perplesso, non capisco come, dopo mesi in cui non hai mostrato alcun interesse, specie dopo l’estate scorsa che è passata senza alcun incontro con lui, adesso, improvvisamente Fefè è diventato importante; la tua confessione fuga i miei dubbi: “Da questa estate, ci sentiamo al telefono, la settimana scorsa gli ho confessato che, pur senza amarlo, l’estate scorsa, avevo desiderato che lui fosse più intraprendente, che mi accarezzasse dappertutto, che mi leccasse le tette... e che mi ero molto eccitata quando avevo notato che le era piaciuta la mia minigonna in jeans.. quella che tu mi hai regalato. Lui ha detto che era sempre fortemente attratto da me, che mi desidera...che ci vuole sempre bene e che siamo fantastici. Purtroppo, l’estate scorsa è stata per lui un’estate tragica, si sentiva controllato e a disagio, quindi, non se la sentiva di venire da noi e trasmetterci il suo disagio e non essere al 100% il solito Fefè. Comunque, tra l’altro, ha detto che la settimana prossima verrà qui, nella nostra città, mi ha chiesto se potevamo vederci” “Tu cosa gli ha risposto”. “Non gli ho ancora risposto” “Digli di venire a casa nostra, ti senti di farlo e di dirglielo, Carla?”. Tu resti a lungo silenziosa poi mi dai la risposta: “Sì amore, devo togliermi questo sfizio che, ormai, sta diventando un incubo.” Mi butti le braccia al collo, mi baci e aggiungi: “Sei fantastico! Riesci a staccarti dalla gelosia e a farmi godere come nessuno è mai riuscito prima.!” Le sorrido: “E’ solo sesso… amore, lui è attraente, sa essere eccitante, coinvolgente, senza essere, però, né pedante, né invadente..” Mi baci: “Tu sei l’unico uomo della mia vita, lo sai? Vero?”. Ti bacio senza risponderti: ma lo so! Paradossalmente, ho sofferto più per i tradimenti di alcune delle mie donne che si proclamavano fedeli e, addirittura, contrarie a certi svaghi consensuali che nel condividerti con altri in questi anni. Con te le regole sono chiare: quello che sentiamo l’uno per l’altra è amore, quello che facciamo assieme agli altri è puro gioco! La settimana vola in fretta, così arriva il giorno dell’incontro, siamo tutti emozionati per quello che tra poco accadrà, io mi sto chiedendo è cambiato qualcosa tra noi e Fefè e se stiamo facendo la cosa giusta. Poi, mi prendi la mano e sorridi: il nostro amico è arrivato e sembra di nuovo se stesso. Ci abbraccia e bacia affettuosamente. Dopo i consueti convenevoli, decidiamo di andare a casa per la cena: Carla ha preparato una cenetta a base di cinghiale in umido con carote e patate arrosto. Il vino Turriga che ho scelto completerà il tutto. La cena trascorre tra risate e scherzi. Carla ha indossato la minigonna in jeans con una camicia color pesca che le mette ancor più in evidenza il seno. La guardiamo mentre, scalza, va su è giù per la stanza falsamente incurante dei nostri sguardi. Ma vedo nei tuoi occhi il desiderio, guardi me e Fefè con uno sguardo ricco di sensualità. La cena si svolge abbastanza normalmente, poi, andiamo in salone per trasferirci sul divano per i digestivi. Trascorriamo una mezz’ora a conversare piacevolmente, ma siamo tutti in febbrile attesa di qualcuno che dia il via alle danze. La vista delle tue tette strette dalla camicia accompagnata dal tuo camminare sinuoso ha già fatto il suo effetto: non sono l’unico ad avere la patta rigonfia! Ma, poi, sono io che faccio la proposta: “Vogliamo trasferirci in camera da letto o lo facciamo, qui e adesso?” Era l’invito che attendevi! Mi baci con desiderio, mentre lui infila le mani sotto la gonna, ti carezza i glutei e ti bacia sul collo. Poi, ti volti, gli butti le braccia al collo e gli offri la tua bocca, le vostre labbra restano unite a lungo, le vostre mani cominciano ad accarezzare l’un l’altra. Sono sereno, è bello darti l’occasione di soddisfare un tuo desiderio. Quando vi staccate restate uno di fronte all’altra, dal vostro sguardo trapela il desiderio di andare oltre. Mi guardi quasi ad attendere un mio ordine. Così, mi avvicino e sbottono la tua camicetta permettendo, così, alle tue tette, di dondolare libere da costrizioni. Mi chino a leccartele mentre Fefè ti abbraccia, rimanendo alle tue spalle, e afferra le tue tette con entrambe le mani. Tu chiudi gli occhi ed emetti un gemito di eccitazione, godendo delle nostre attenzioni. Le tue mani scompaiono dietro al tua schiena: da come sei eccitata, gli stai carezzando l’uccello. So quanto ami prenderlo il bocca, conosco perfettamente tutto il tuo rituale e come ti piace aprire le cerniere, infilare la mano dentro i pantaloni per estrarne l’uccello e portartelo alla bocca. So quanto ti piaccia essere trattata da troia in queste situazioni, quindi, ti accontento: “Allora… cosa aspetti a succhiargli l’uccello? Dopo un anno che non ti scopa la bocca, neanche si ricorderà di quanto sei porca!” Tu sorridi e guardi Fefè: “Ha ragione lui? Non ti ricordi della mia bocca?” Fefè sorride del nostro gioco: “Non benissimo… magari…” Lo blocchi mettendogli la mano sulla bocca, poi, subito ti dedichi alla camicia di lui, appena gliela togli appoggi la bocca sul suo petto succhiandogli i capezzoli, lui chiude gli occhi ed è scosso da un brivido. Le tue mani scendono a slacciare pantaloni e boxer, lo spingi sul divano e lo spogli completamente. Poi, senza alcuna esitazione, ti inginocchi tra le sue gambe prendendo in bocca il suo uccello. Dalla voracità con cui lo succhi capisco che abbiamo fantasticato fin troppo su questo rendez-vous . Mentre ti penetro con le dita, vedo la tua lingua che lecca il glande muovendo la pelle con le mani in alto ed in basso, poi le tue labbra scendono a succhiare l’asta ed i testicoli, quando te lo rimetti in bocca Fefè è rosso in volto, quasi prossimo all’orgasmo, con un braccio sulla tua spalla cerca di staccarti, tu hai capito ma non ti fermi, vuoi vivere finalmente il bacio rubato, dal sussulto della tua testa capisco che lo sperma di Fefè ti è entrato in bocca, lui geme e si contorce mentre ti riempie la bocca. Quando lui resta immobile, spossato sul letto tu ti rialzi, mi guardi e mi sorridi. Prendi i cuscini e li metti sotto la testa di Fefè, intuisco che gli vuoi offrire uno spettacolo gratis. Infatti, cominci a carezzarti le tette e a stuzzicare i capezzoli, a muoverle lentamente simulando una masturbazione, come se avessi un bel cazzo tra le tette. Ormai hai una sensualità nel condurre giochi erotici tale da risvegliare anche i morti. Lasci cadere la minigonna e resti perizoma, poi ti avvicini a me, ti chini su di me lasciando a Fefè la vista di cosa stai facendo: un pompino da urlo! Trattieni la mia cappella tra le labbra mentre mi masturbi con foga e stai attenda a non nascondere a Fefè neanche un fotogramma della tua troiaggine. Poi, sollevi la bocca dal mio uccello e allunghi una mano verso il perizoma, ma prima di togliertelo guardi Fefè e con voce roca gli dici: “Fefè, tesoro, mi sono completamente rasata per te, spero che ti piaccia”. Senza aspettare risposta, ti volti verso di me e, mentre ti avvicini per baciarmi, mi strizzi l’occhio per rendermi complice della tua piccola bugia, sappiamo bene come e perché ti sei rasata la fica: avevi intenzione di andare in giro a troieggiare, a provocare gli uomini che avremmo incontrato in giro e che ti attizzavano. Così, ti sfili le mutandine mostrando il sedere a Fefè, poi inclini il busto in avanti aprendo le gambe, con le mani ti allarghi le natiche, così Fefè può ammirare tutta la tua fica aperta. Ormai l’uccello gli è tornato duro e si masturba mentre ti guarda, mentre si gode lo spettacolo che hai ideato per noi. Lentamente, poi, vieni a cavalcioni su di me, tu hai la testa girata e lo guardi in continuazione, mentre comincia ad ansimare nel vedere che la tua mano accarezza il mio uccello e lo avvicina alla fica. Il tuo gioco mi fa impazzire: afferro le tue tette e le lecco con foga mentre sento il mio uccello penetrarti. Sei dilatatissima e bagnata oltremisura. I tuoi gemiti sono coperti dalla voce di Fefè che mi incita a fotterti, a sfondarti come una troia. “Si..si..così.. fottimi.. . fagli veder come sai farmi godere.. dai.. dammi le tue dita da succhiare.. come fossero tanti cazzi da succhiare.. così.. bravo..uhum.. “ Poi, ti volti verso di lui e gli fai vedere che mi inumidisci le dita prima di infilartele nel culo. Il nostro amico sobbalza e la sua voce si strozza per l’eccitazione: “Troia… troia….” Tu gli sorridi invitandolo a partecipare: “Fefè, se lo vuoi, puoi prenderlo, puoi fare tutto quello che desideri… lo sai, no?”. Sei vicina all’orgasmo, ti sollevi un attimo quando Fefè si avvicina offrendoti il suo uccello ben duro. Tu l’afferri e te lo appoggi sul buchino dell’ano, in un attimo sparisce nel tuo intestino, con una mano afferri il braccio di Fefè mentre con l’altra ti poggi sul mio petto, ed urli: “Sì Fefè, inculami, più forte tesoro, ancora sì, rompimi il culo, sono tutta tua sì, ancora, ancora Fefè”. Io non resisto a sentire che lo spazio dentro la tua fica si è ridotto per la penetrazione di Fefè, così, con un gemito, mi svuoto dentro di te. Tu mi segui quasi subito e ti appoggi contro di me mentre Fefè continua a scoparti il culo con foga. Le sue palle sbattono contro le mie. Nonostante tu sia venuta, ti piace essere fottuta come una vacca e me lo dici all’orecchio mentre mi descrivi le sensazioni che provi ad essere scopata da due uomini (o meglio, da due cazzi, come preferisci dire tu!). Fefè si irrigidisce, raggiunge l’orgasmo e ti riempie l’intestino del suo sperma caldo, il tuo corpo è squassato da brividi di piacere mentre lo preghi di non togliersi, di prolungare il tuo piacere di essere posseduta completamente. Poi, ruotiamo su un fianco e ci accasciamo sul divano. Non so quanto tempo rimaniamo così abbracciati, forse mi sono assopito, forse mi son perso nel marasma delle sensazioni che affollano il mio cervello. Ritorno in me quando sento che ti giri, scavalchi Fefè, portandoti all’altezza del suo viso. Ti apri le grandi labbra con una mano, Fefè può ammirare il rosso della tua vagina. Hai perso ogni senso di pudore, sei sfrontata come una vera troia, ti abbassi lentamente avvicinando il pube alla sua bocca e lo inviti: “Ora voglio la tua bocca, voglio sentire la tua lingua..”. Senza attendere risposta ti siedi appoggiando il pube sul suo volto. Lui rimane immobile, sei tu che sfreghi la tua fica sulla sua lingua e cominci a gemere mentre le sue mani cominciano ad accarezzarti i glutei e le tette, quando lui ti infila un dito nel culo i tuoi gemiti si tramutano in parole: “Sì, Fefè, sì, ancora, sì, sì, Fefè, leccami, ti prego, ancora, più forte, sì…Fefè, sì………..”. Hai un orgasmo rapido, Fefè rischia di soffocare dall’impeto con cui ti siedi sul suo volto, non sei ancora appagata, ora scivoli lungo il corpo di Fefè, ti soffermi ad offrire le tette alla sua bocca. Lui le afferra con entrambe le mani e succhia a lungo i capezzoli, tu ricominci immediatamente ad ansimare, ogni tanto ti chini a cercare la sua bocca, vi scambiate sensualissimi baci, poi scendi ancora fino a quando il tuo pube incontra l’uccello di Fefè, vedo la tua mano afferrarlo e puntarlo all’ingresso della vagina, con un movimento del bacino lo fai sparire in un attimo dentro di te. Allunghi la mano verso di me, io la afferro, me decido di non intervenire, per il momento, voglio che il tuo desiderio del mio uccello cresca fino a quando mi chiederai urlando di scoparti. Fefè è sempre immobile, tieni la schiena inarcata al’indietro mentre ti muovi avanti ed indietro. Sei tu che scopi Fefè, ormai sei travolta dai sensi ed urli: “ Sì Fefè, scopami, sì ti prego.. sfondami… spingi.. spingilo dentro.. sì.. così.. ancora, ancora.. “. Hai la bocca spalancata, è un invito troppo forte per non accettarlo. Scavalco Fefè e mi porto davanti a te. Tu sorridi maliziosa: “Ti prego.. sbattimelo in bocca.. fammi sentire che hai voglia della tua troia..” Anche Fefè mi esorta da accontentare la nostra troia: “Si.. forza.. sbattiglielo in bocca.. fammi vedere, ancora, come gode quando succhia i cazzi..”. L’accontento. Così, mi metto di fianco per permettere al nostro amico di godersi la scena. “Brava.. così.. succhia.. troia.. succhia..” La voce gli si spegne in gola mentre con un secondo orgasmo viene dentro Carla che spinge ancor più il bacino verso il cazzo di Fefè per godersi al massimo le sue contrazioni di piacere. Ma, questo porta Carla, sempre più, verso l’orgasmo e la sua bocca è famelica, la sua mano scorre veloce sul mio uccello. Sento del dolore, ma il piacere e l’eccitazione coprono tutto. Carla viene urlandomi il suo desiderio di essere sburrata: “ORA…FORZA…SBURRAMI IN FACCIA..FAMMI GODERE.. “ E’ troppo eccitante: l’accontento! Le tengo fermo il viso mentre lei a bocca spalancata aspetta che io sburri: lo faccio! Parte del mio sburro colpisce la bocca di Carla e parte finisce sul suo viso. E’ magnifica! Il suo viso trasmette perfettamente il piacere che sta provando nel ricevere il mio sburro mentre ancora cavalca l’uccello di Fefè. Il lato esibizionistico di mia moglie è accontentato, così, come anche, il lato voyer mio e di Fefè. Carla si lasci cadere su un fianco senza forze, mentre io mi siedo vicino a lei. Dopo qualche minuto, ci svegliamo dal nostro torpore, Fefè si alza e va verso il bar per prepararci qualcosa da bere. Carla rimane abbracciata a me e non accenna a a volersi staccare: sembra una bambina che riposa serenamente! Fefè ci porge il drink che ha preparato: il forte sapore del whiskey colpisce il mio palato piacevolmente. Poi, lui si allontana per farsi la doccia. Restiamo soli, vieni a sederti sul divano, mi offri la bocca per un bacio che io accetto. Le nostre labbra non si staccano più: ho ancora voglia di scoparti e tu lo desideri più di me, ma è tardi, dobbiamo andare. Sei tu la prima a parlare: “Non mi hai ancora detto se sono stata brava”. Sorrido: “Di più.. sei stata splendida.. una splendida troia..” Lei finge di offendersi, ma, poi, mi regala un altro lungo, intenso, bacio.

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20/01/2010 10:47

alessandra

Vero!! Che profumi!

17/01/2010 22:51

Riccardo

Cara Alessandra... come ti capisco e come concordo con te.. Un salutone!!

15/01/2010 16:40

alessandra

Il mio più grande godimento è godergli in viso quando me la lecca, spandergli tutto il mio succo sul viso. Cosi anche a me piace ricevere la sua sborra in bocca e chiaramente su tutto il viso. Ho votato 9 anchio

05/01/2011 11:56

Alessandro

Che eccitazione leggervi! Mi sono masturbato immedesimandomi in Fefè e sognando che scopavo così, a fondo, la mia amica Carla insieme al marito: una magnifica donna con delle belle tettone e un viso da maiala che esprime il suo desiderio di cazzo.

03/01/2010 18:23

Riccardo

Ho dato 9 a questo racconto perchè mi fa rivivere esperienze vissute con mia moglie, in questo, specialmente, l'immagine che più mi eccita è quella del suo uccello turgido che sborra nella bocca di Carla e sul suo viso mentre io la scopo. Carla ama ricevere la sborra in bocca e ingoiarla, così come a me piace vedere la sua bocca spalancata e la lingua coperta di sborra. E' una visione fantastica!!

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